T come… tutto il mondo è la nostra patria

T come… tutto il mondo è la nostra patria


[in Miniguida alle Linee guida dell’Educazione Civica]

Per te, che cosa è la Patria?
Se la risposta che ti viene in mente è qualcosa del tipo “l’Italia, ovviamente” o
“la nazione in cui siamo nati” ed evoca bandiere sventolanti, inni cantati a squarciagola e monumenti ai grandi eroi del passato…bene è ora di fare un piccolo passo avanti e pensare in grande. Davvero in grande! Perché in un mondo sempre più globalizzato, dove tutto è connesso, non ha più senso parlare di patria come di un pezzetto di terra delimitato da confini immaginari che, diciamocelo, sono stati disegnati da re e imperatori che hanno litigato per secoli su chi avesse il castello più grande o tracciati da signori con baffi seri ma niente cervello.
Ora è il momento di fare un upgrade, come facciamo col cellulare ogni tanto. La patria oggi è il Pianeta intero. Sì, hai capito bene: il Pianeta intero. Dalla punta delle Alpi ai deserti del Sahara, dalle foreste pluviali dell’Amazzonia fino alle città frenetiche di Tokyo: tutto questo è casa tua, casa nostra. E se ti stai chỉedendo perché, la risposta è semplice.

  • Beh, perché quando la Terra si surriscalda, non si ferma ai confini.
  • Quando un virus emerge da un angolo remoto del mondo, non controlla il passaporto prima di attraversare le frontiere.
  • E quando un albero cade nella foresta amazzonica, anche se non lo vediamo, ci riguarda tutti.

Quindi, mentre alcuni si sforzano di definire chi fa parte della “nostra” comunità e chi no, noi potremmo iniziare a pensare più in grande. No, non stiamo parlando di costruire imperi (abbiamo già dato, grazie). Stiamo parlando di includere. Includere tutti, perché questo pianeta è tutto ciò che abbiamo in comune. Non importa se sei nato in Italia, in Senegal, in Brasile o su Marte (quando ci arriviamo). Non importa di che colore è la tua pelle, che lingua parli o quali sono le tue tradizioni. Importa ciò che fai per rendere questo mondo un posto migliore. E non è il tuo passaporto a definire chi sei, ma il tuo impegno per la giustizia, la solidarietà e la cura dell’ambiente.
Tutti condividiamo lo stesso cielo, respiriamo la stessa aria ((che tra l’altro dobbiamo smettere di inquinare), e abbiamo gli stessi diritti di vivere su questa Terra, la nostra vera patria. Questo discorso potrebbe sembrare un po’… sovversivo per chi in nome dell’identità nazionale ama sventolare la bandiera della “superiorità culturale”. Sai, qualcuno pensa ancora che un’identità nazionale forte serva a proteggerci dagli altri, da quelli che vengono “da fuori”. Sono gli stessi che dicono: “Noi siamo diversi, noi siamo migliori”. Ma siamo davvero così diversi? A conti fatti, tutti abbiamo gli stessi bisogni, sogniamo e – sorpresa! – moriamo allo stesso modo. E tutti abbiamo diritto alla felicità. Quindi non dobbiamo per forza scegliere tra “noi” e “loro”. Smettiamo di tracciare confini e iniziamo a costruire comunità globali, dove le differenze culturali sono la ricchezza e non la scusa per escludere chi è altro da noi.

Magari un giorno riusciremo anche a capire che prendersi cura del Pianeta intero è l’atto più patriottico che possiamo compiere. Perché senza un Pianeta in cui vivere, di patria non ci sarà nemmeno più bisogno di parlare. Quindi, se proprio vogliamo una bandiera, disegniamola a forma di mondo e prendiamoci sempre cura della nostra casa comune: la Terra. La nostra patria.
E chissà, potremmo addirittura osare definirla “matria”, Sì, proprio così, con il neologismo suggerito da Laura Marchetti! “Patria” sa di potere e di dominio, di patriarcato, di colonialismo e di razzismo.
“Matria” è più vicina a noi, alle nostre radici, alla nostra umanità. Sa di solidarietà, di attenzione all’altro e di cura. Nessuna mano che spinge a combattere, a strappare terre lontane, a dimostrare forza o supremazia.
Nessuna mano che continua a inaridire le terre, imputridire le acque e avvelenare l’aria, per lauti guadagni.
Sarà mano che aiuta e sostiene, che nutre e protegge la terra, che rispetta le acque, che purifica l’aria. E non accetterà di sacrificare il futuro in nome del dio denaro. Pensiamo in grande. Puntiamo in alto!

(di Alessandra Sanna)

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