Non paghiamo il fossile è la campagna lanciata con Ultima Generazione, per sensibilizzare tutti e tutte sui danni provocati all’ambiente, alla salute, all'equità, dall’uso degli idrocarburi fossili.

Le loro emissioni, insieme ad un uso scriteriato della materia e del suolo, hanno già contribuito ad aumentare la temperatura media globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali.

L’ultimo report dell’IPCC, AR6 Synthesis Report – Climate Change 2023, pubblicato il 20 marzo, parla chiaro: i tempi per evitare la catastrofe climatica si accorciano sempre di più.

Gli effetti del riscaldamento si fanno sempre più evidenti e drammatici: eventi meteorologici estremi, siccità e pandemie, conflitti per il possesso di terre, cibo ed acqua.

Contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, diventa dunque una corsa contro il tempo, soprattutto a causa dell’opposizione di governi e gruppi di interesse nell’adottare misure di contenimento dei gas serra.

Ma ce la possiamo ancora fare!

Cambiamenti nel settore alimentare, dell’energia, dei trasporti, dell’industria, degli edifici e nell’uso del territorio possono contribuire in modo sostanziale.

Dobbiamo pretendere con decisione che si riducano le spese e gli investimenti per la produzione e l’uso dei combustibili fossili.

Affidandoci alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla riduzione dei consumi non necessari, sarà possibile avere a disposizione risorse finanziarie da investire in altri settori, come l’edilizia scolastica, l’assunzione di docenti, la realizzazione di aree verdi e di locali attrezzati per una didattica realmente inclusiva e finalizzata a specifici apprendimenti.

Ma anche tanto tanto altro ancora: l’incremento dei servizi sanitari, il miglioramento della qualità della vita, a cominciare dalle zone urbane e dalla quotidianità di lavoratori e lavoratrici…  Per tutte queste ragioni:  

noi non paghiamo il fossile!

E tu?