SCUOLA. “PRIORITÀ ALLA SCUOLA” INDICE MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER SABATO 26 SETTEMBRE: PER UNA RIAPERTURA IN PRESENZA E IN SICUREZZA PER TUTT*, DALL’ASILO ALL’UNIVERSITÀ
Priorità alla Scuola chiede che una parte del Recovery Fund sia dedicato alla scuola e la ricerca, l’Italia è all’ultimo posto in Europa per investimenti sull'istruzione e al primo per abbandono e dispersione scolastica.
25 Luglio 2020. La scuola non riaprirà nemmeno nei modi e nei tempi pre-Covid, purtroppo. E il 14 settembre sarà evidente a tutt*, genitori, student* e personale scolastico.
Per questo motivo Priorità alla Scuola, dopo un’assemblea pubblica molto partecipata, indice una manifestazione nazionale per sabato 26 settembre, che si svolgerà a Roma, se lo consentirà la situazione epidemiologica, altrimenti le mobilitazioni saranno organizzate nei capoluoghi regionali.
Sono tantissime le associazioni, i sindacati, le organizzazioni legate al mondo dell’istruzione e dell’educazione, che, insieme a genitori, insegnanti, studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici della scuola scenderanno in piazza con un obiettivo comune: riaffermare il ruolo centrale e prioritario della scuola nella nostra società, indipendentemente dagli interessi individuali e professionali di ciascuna categoria, perché se la scuola non è al centro dell’agenda politica, non può esserci crescita per il Paese, né umana, né civica, né economica.
Il diritto allo studio deve essere garantito a tutt* in ugual misura: dall’asilo all’università. Senza scuola non ci sono diritti. Purtroppo, durante la pandemia, come ampiamente verificato, la didattica a distanza ha penalizzato migliaia di bambin* e ragazz*, aumentando le disuguaglianze sociali, economiche e culturali. Nonostante questo, il Ministero dell’Istruzione sta predisponendo le nuove linee guida senza tener conto dell’indiscutibile fallimento della didattica a distanza e – ancora peggio – prevede di introdurla in modo massiccio anche nella scuola dell’infanzia e nella primaria.
Per questo motivo Priorità alla Scuola chiede:
- che una parte cospicua dei fondi del Recovery Fund vengano destinati alla scuola;
- investimenti strutturali definitivi in termini di percentuale del PIL investito per scuola e ricerca, così da far risalire l’Italia dall’ultimo posto per abbandono e dispersione scolastica tra i paesi europei;
- la riduzione drastica e definitiva di precariato nella scuola e il miglioramento delle condizioni lavorative del settore scolastico;
- presìdi sanitari nelle scuole necessari a riattivare la medicina scolastica come pratica di salute e cultura collettiva;
- forme di prepensionamento e/o congedo volontario per personale scolastico, docente e ata, che soffrono di patologie e fragilità sanitarie;
- investimenti massicci nell’edilizia scolastica pubblica italiana.
Priorità alla Scuola crede in una scuola di qualità, sicura, inclusiva verso i/le ragazz* con maggiore fragilità sociale, gli/le student* di origine straniera e quelli/le portatori/trici di disabilità. Il Comitato crede in una scuola capace di convertire le difficoltà causate dalla pandemia in occasioni di miglioramento, capace di assolvere al suo compito accogliendo le nuove generazioni per formarle e trasformarle, senza delegare ai genitori la loro educazione ed istruzione, come avvenuto durante il lockdown, una scuola rispettosa della Costituzione che tiene legati in modo indissolubile i diritti all’istruzione, al lavoro e alla salute.
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A seguito delle mobilitazioni territoriali del 23 maggio e del 25 giugno scorso (che hanno viste coinvolte oltre 60 città italiane) il comitato di Priorità alla Scuola lancia per il 26 settembre, in rete con associazioni, movimenti e sindacati, una mobilitazione generale che si farà a Roma, se le condizioni epidemiologiche lo permetteranno, altrimenti nei capoluoghi di ogni Regione italiana.
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