COURSES FOR FREE, REGISTER NOW
Creative in research and teaching.
“Chiare, fresche e dolci acque” recitava Petrarca. Di sicuro anche nel 1300 avranno avuto i loro problemi per l'inquinamento e l'ambiente, come sostengono i negazionisti, avvalorando la loro tesi che il cambiamento climatico non esiste, ma si tratta di cicli che si ripetono nella Storia. Noi, però, dobbiamo focalizzarci sul presente, drammatico dal punto di vista idrico. Siccità. Alluvioni. Esondazioni. Inquinamento idrico. Non sono parole che campeggiano periodicamente nei titoli dei quotidiani: sono realtà tragiche, che dovrebbero far riflettere sull’importanza dell’acqua, “il petrolio del futuro”. Già perché, come il petrolio, anche l’acqua finirà: sembra un paradosso, in un pianeta ricoperto per il 70% da essa, se non fosse che questa immensa massa è inutilizzabile, in quanto salata o inquinata. Inquinati sono i mari che soffocano i pesci con la plastica e le sostanze oleose in essi sversati, come pure i fiumi che costringono le genti dei paesi poveri a migrare. L'acqua arriva nelle nostre case e perde valore. Noi apriamo il rubinetto, beviamo e ci laviamo senza problemi; usiamo lavatrici e lavastoviglie; portiamo la macchina all'autolavaggio. Una volta, non tanto tempo fa, anche in Italia si attingeva l’acqua dai pozzi ed era trasportata con tanta fatica in giare, sulla testa delle donne o dai bambini; i panni erano lavati al fiume ed ogni goccia era preziosa, tanto che si usava la cenere, come sapone, non come oggi che si aggiunge acqua per avere saponi liquidi. Le case non sempre avevano il bagno interno, spesso il balcone veniva chiuso e trasformato in gabinetto. Poi arrivarono le fogne, i primi servizi igienici e l'acqua corrente, conquiste fondamentali per il miglioramento delle condizioni di vita. Ma anche gli sprechi. E l'inquinamento. E la penuria… L'acqua è molto di più di una semplice bevanda dissetante. L’ONU ha proclamato il 22 marzo “Giornata Mondiale dell’Acqua”. Rispettiamola, condividiamola e risparmiamola, ne va del nostro futuro. Noi Teachers For Future ci impegniamo, anche stavolta, per promuovere questo messaggio.
Alessandra, Andreina, Ettore, Fabio, Francesco, Grazia, Laura, Monica, Patrizia e l’intero gruppo di Teachers For Future Italia
Proposte didattiche _ Vari ordini di Scuola
Esprimiamo solidarietà a colleghe e colleghi dell'Istituto scolastico di Quiliano (SV), in lotta contro il rigassificatore a Vado ligure (ennesimo nuovo rigassificatore dopo quelli di Livorno, Piombino e Ravenna: ennesimo favore all’Eni e contro l’ambiente). Come insegnanti abbiamo il dovere di essere coerenti verso la Costituzione e i valori che insegniamo (compresa l’Agenda 2030). Costruire rigassificatori non fa altro che condannarci a questa forma di energia fossile, rallentando il ricorso alle fonti rinnovabili e la conversione ecologica. Il fossile sta distruggendo il pianeta e gli eventi estremi, quali ondate di calore ed alluvioni, ne sono una conseguenza. Abbiamo il dovere di proteggere i nostri alunni e tutte le future generazioni. Gli interventi e le decisioni politiche attuate da Toti e dalla sua giunta non devono in alcun modo confliggere con i dettami della Costituzione, che all'art.9 tutela non più solo il paesaggio, ma anche l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Per tal motivo consideriamo l'educazione scolastica l'unico argine a una deriva antistorica e anticostituzionale, che punta ancora sulle fonti fossili invece che dare risposte alternative. L'educazione civica deve essere un momento in cui i ragazzi possano apprendere conoscenze, saperi e tecniche che permettano di abbandonare le fonti fossili. Ma l'educazione civica e ambientale deve essere indipendente e non certo quella proposta da Enti e Agenzie, che sono la causa del problema (in questo caso Regione Liguria, altre volte addirittura l'ENI!). In tal senso, come movimento docenti, ci siamo da sempre dichiarati contro; abbiamo chiesto l'adozione della Dichiarazione di Emergenza Climatica in ogni collegio docenti, in ogni sala insegnanti, finanche sulle bacheche scolastiche, affinché si cambi. Il cambiamento deve passare per le Comunità Scolastiche, che devono tornare ad essere propulsore di innovazione culturale, sociale e tecnica. Per cui in piena solidarietà con i colleghi, visti i continui eventi climatici estremi, viste le risposte politiche regionali e centrali proponiamo che venga discussa in ogni collegio docenti la proposta di DEC (Dichiarazione di Emergenza Climatica). Testo letto nei collegi docenti: Esprimiamo solidarietà a colleghe e colleghi della scuola di Quiliano che hanno deciso di non aderire alle iniziative di Educazione Civica proposte da Regione Liguria, la stessa che ha pensato bene di insediare un nuovo rigassificatore a Vado Ligure, senza consultare la comunità locale. L'educazione ambientale e civica deve essere indipendente e sviluppare senso critico e cittadinanza attiva, proprio quell'esercizio che Regione ha precluso nel caso del rigassificatore di Vado. Rigassificatori che ci condannano ad un futuro ancora immerso nel fossile, causa del cambiamento climatico e dei suoi eventi estremi. NO Fossili, SI Rinnovabili. Dichiarazione di Emergenza Climatica in tutte le scuole! #Rigassificatore #regioneLiguria #Savona #ICQuiliano #disobbedienzacivilenonviolenta #endfossil
Creative in research and teaching.
All those who intend to start an ecological reform process of Italian schools are invited to sign the following open letter to the Minister of Education, school headteachers, teachers, male and female students, parents, to the entire civil society:
The multidimensional and multisectoral crises that are compromising the very same biological foundations of every human activity need systemic, radical and urgent responses. The destructive impact of the current socio-economic system on Nature has far exceeded the rhythms and possibilities of regeneration of our planet, pushing all life on Earth towards drastic worsening.
The School and the world of Culture in general are called to play a leading role in this scenario, by becoming the bearers of the widest possible debate, not only on the tools to put in place to contrast the ecological crisis, to stop the loss of biodiversity, for the mitigation and adaptation to climate change, but also for the necessary transformation of the cultural and educational model at its root.
It will be necessary that a new culture has as its foundation the recognition of the human being as an integral part of Nature. It is necessary to restore this inseparable relationship which has been denied by the models of life imposed by economics, by individualism, by greed. This has created an increasingly competitive, consumerist society and affected by technological and now also digital hypertrophy, which is confining physical and emotional relationships to a virtual dimension detached from the ecosystemic reality that includes us.
In an era of "digital natives", it is necessary to literate a new generation of ecological natives, to re-naturalise a humanity that struggles to think of itself as connected to biophysical reality; it is necessary to decolonise the imaginary by questioning some axioms of modern culture such as anthropocentrism, utilitarianism, mechanism, techno-economicism, placing instead at the centre the paradigm of the connection of each entity with the “whole”, of the harmonious balance between humans and Nature.
This means imagining and discussing scenarios that go beyond the measures taken today by a surface ecology based on "green growth" or "sustainable development", both characterised by an optimistic faith in ready-to-use technological solutions.
In this context it is essential that the school system encourages a critique of the current cultural and educational model and develops a new vision based on a profound and integral ecology, respectful of the regenerative cycles of life, of universal common goods, of equitable sharing of the riches and dignity of every living being, present and future.
The school, also according to the constitutional mandate, should not be aimed at training "resources" for the labor market, but at the integral formation of the person and at a transformative ecological and social education, characterised by a scientific, literary and artistic approach which, overcoming the fragmentation of disciplines, moves towards a connective knowledge, capable of promoting knowledge of the interrelationships of the ecosystem and of generating a civic and critical conscience aware of the complexity of the present challenges.
We need a truly participatory, inclusive and intercultural education, which recognises the centrality of relationships between people, with Nature and with the territory to give life to a school that knows how to welcome the specificities of the community on which it insists, valuing the cultural and linguistic ones just as the differences of origin. A school where knowledge is learned and work practices with and for Nature are developed to contribute to the resilience of the territory; where every male and female student can understand the terms and causes of the ongoing ecological and social crisis, process thoughts and emotions about it and become capable of imagining and building new tools to deal with it. A school that recognises Ecology as an indispensable cultural heritage.
We therefore ask:
to the Minister of Education,
to rethink the very foundations of primary and secondary education, aiming at an ecological literacy of the new generations capable of overcoming any idea of separation between humanity and nature. This requires the revision of the entire epistemological system of the disciplines and the overcoming of their rigidity and sectorialisation in favour of a systemic teaching that cannot make a rigid distinction between "human sciences" and "hard sciences";
to re-discuss the Guidelines for the teaching of civic Education (adopted in application of law n. 92/2019) by implementing the transversal teaching of ecological Education, so that it becomes the paradigm for a revision of the school curricula;
to recompose the teaching of the 33 hours foreseen for each year of the course, in a single vision of integrated ecological education, since as currently set up, i.e. divided into three separate axes of the study of the Constitution, sustainable development and digital citizenship, it doesn’t allow us to grasp the unitary and relational dimension (ecological, technological, social and political) of life on the planet;
to school headmasters and collegial Bodies,
to start the construction of school curricula that have ecological Education as a reference frame, the ongoing ecosocial crisis, the necessary cultures and knowledge to cross it, in such a way as to make the school the place of a transforming Education in the sense of constitutional values , both through the definition of the guidelines of the Training Offer Plan, and through the proposal of an accurate plan of integrated ecological training for the teachers;
to enhance, in this process, the active contribution of students who must be able to influence and act on decisions regarding their education; to include the requests received from the territory, from environmental and social movements, from solidarity and civil economy communities, from bodies responsible for protecting common goods, from all those cultural, artistic and creative realities that go in the direction of a new model of society and care Economy;
to the teachers,
to direct their training and educational action according to the principles of Ecology, through transdisciplinary paths and involving boys and girls in educational processes beyond the schemes of the simple frontal lesson, in order to promote a knowledge of nature based on science and on love for living beings, on the union of all things and on the spirit of cooperation that will necessarily have to animate the cultural change we need;
to male and female students,
to immediately request inclusive, participatory and active training that develops awareness of the ongoing ecosocial crisis and that respects their right to acquire systemic and critical knowledge in order to make them capable of responding adequately to the great challenges of the present;
to parents,
to actively stimulate educational Institutions of all levels, through all available instruments (parents committee, commissions open to parents, class councils, school councils), so that they operate a courageous educational reform based on Ecology, capable of implementing that change of mentality and practices that can finally envisage a more equitable, sustainable, joyful future for one's sons and daughters, and for generations to come;
to civil society,
which supports and accompanies a renewed educational commitment of the Italian school in the direction illustrated above; in fact, no true ecological breakthrough can be implemented without the school's meaningful involvement in this fundamental challenge of our time.
for info write to:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FIRST SIGNERS
Anna Angelucci, National Association "For the school of the Republic"
Vincenzo Balzani, Professor Emeritus of the University of Bologna, Academician of the Lincei
Gianfranco Bologna, Honorary President of the Scientific Community of WWF Italy, full member of the Club of Rome, General Secretary of the Aurelio Peccei Foundation.
Mauro Bonaiuti, University of Turin, President of the Association for Degrowth
Federico Butera, Professor Emeritus of the Milan Polytechnic, School Regeneration Plan Technical-Scientific Committee
Monica Capo, National Spokesperson for Teachers For Future Italy
Claudio Cassardo, Researcher and professor of meteorology, climate and atmospheric physics
Piero De Luca, Headmaster of the Sauro-Errico-Pascoli Comprehensive Institute (Naples)
Lorenzo Fioramonti, Director of the Institute for Sustainability, University of Surrey (UK)
Carlo Firmani, Headmaster of the Socrates High School in Rome, Founder of the National Network of Green Schools
Silvestro Greco, Marine biologist, Research Director at the A. Dohrn Zoological Station
Simone Lanza, Elementary Teacher, Pedagogist, University of Milan Bicocca
Adriana Maestro, Freelance Researcher, Director of the School for Transformative Economy (SET)
Roberto Mancini, Professor of Theoretical Philosophy, University of Macerata, Director of the School for Transformative Economics (SET)
Laura Marchetti,Professor of Cultural Anthropology and Didactics, University of Reggio Calabria
Marta Maroglio, national spokesperson for Fridays For Future Italy
Luca Mercalli, President of the Italian Meteorological Society
Renata Puleo Teacher, former headteacher of Rome, ALaS Association
Maria Santarossa, Co-founder and national contact person Parents for Future Italy
Danilo Selvaggi, General Manager of Lipu - BirdLife Italy
The complete list of all signatories is available at this link.
Un nutrito gruppo di scienziati ha pubblicato una lettera aperta ai media italiani esortandoli a parlare della crisi climatica, nei termini in cui gli scienziati internazionali dell'ONU dell'IPCC fanno ormai da anni: cause e soluzioni.
Come Teachers for Future Italia ci uniamo a questo appello, già condiviso da altri Paesi (come abbiamo letto su @teachersforfuturespain) per dare una reale risposta di azione, e non di "dubbio" anche rispetto all'ecoansia che, come abbiamo visto al Festival di Giffoni, attanaglia i nostri giovani e che noi rileviamo crescere fortemente anche nell'ambito scolastico.
Ecco il testo dell'appello degli scienziati:
"Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore.
È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate.
Il mese di giugno 2023 è stato, a livello globale, il più caldo da quando si registrano le temperature. Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma sappiamo quanti ne ha provocati il caldo intenso di quella scorsa: più di 60 mila nella sola Europa, 18 mila nel nostro Paese, il più colpito. Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori.
Tuttavia, i media italiani parlano ancora troppo spesso di “maltempo” invece che di cambiamento climatico. Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini.
Nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. È questa la strategia giusta per fermare l’aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili.
Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate. Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro.
Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto dagli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo anche grazie a una corretta comunicazione e alla cooperazione tra noi tutti."
https://www.climatemediacenteritalia.it/wp-content/uploads/2023/07/Appello-ai-media_luglio-2023-2.pdf
Teachers For Future Italia fa proprio l'appello sottoscritto dai 20 firmatari iniziali e invita tutti i componenti del mondo della scuola e non solo ad aderire attraverso la compilazione del form predisposto.
Raccogliamo le firme di chi avverte la necessità di una trasformazione del sistema educativo e l’urgenza di avviare un percorso di riforma della scuola italiana, che favorisca spazi di costruzione culturale in chiave socioecologica, contribuendo così alla creazione di una società più sostenibile per tutti.
Sottoscrivi, inoltra e fai girare questa lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, ai/alle dirigenti scolastici, ai/alle docenti, agli studenti e alle studentesse, ai genitori, all’intera società civile.
In qualità di dirigenti scolastici, docenti, studenti e studentesse, insieme a rappresentanti del mondo della cultura e dell’ecologia, ci siamo domandati cosa c’è e cosa manca nelle scuole italiane, andando a ricercare problemi e soluzioni sempre più in profondità.
Quello che ne è scaturito è l’idea della necessità di una trasformazione del modello culturale che è alla base del nostro sistema scolastico ed educativo.
Un modello, quello attuale, radicato su posizioni antropocentriche, tecno-economiciste, individualiste, produttiviste e consumiste che sta ora mostrando la sua insostenibilità nella crisi ecologica, con il conseguente peggioramento della vita sulla terra, e nella crisi sociale, con l’aumento del divario tra ristretti ceti abbienti e larghe fasce di popolazione impoverite.
Di qui la necessità e l’urgenza di cambiare paradigma mettendo al centro la natura, di cui l’essere umano è parte integrante, e le relazioni, che danno significato alla nostra esistenza.
Un cambio culturale di cui la scuola si dovrebbe far carico se vogliamo realmente lasciare ai nostri figli e alle nostre figlie la possibilità di un futuro equo, sostenibile e gioioso come ci chiede ormai anche la Costituzione Italiana (articolo 9).
Nasce così la lettera alle scuole e a tutta la società civile, affinché tutti e tutte ci impegniamo per una riforma profonda del sistema scolastico ed educativo.
Questa lettera e questa raccolta firme vogliono essere il primo passo di un percorso, che auspichiamo possa vedere coinvolte quante più realtà possibili, in vista di un convegno da realizzarsi entro la fine di questo anno, nel quale potremo confrontarci e ragionare su una proposta di riforma dell’impianto educativo della scuola italiana e su come portarla avanti.
Il testo completo della lettera e il form da compilare per sostenere l’iniziativa sono disponibili a questo link
Firma anche tu insieme a:
Anna Angelucci, Associazione Nazionale “Per la scuola della Repubblica”
Vincenzo Balzani, Professore Emerito Università di Bologna, Accademico dei Lincei
Gianfranco Bologna, Presidente onorario della Comunità Scientifica del WWf Italia, full member del Club di Roma, Segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei.
Mauro Bonaiuti, Università di Torino, Presidente dell’Associazione per la decrescita
Federico Butera, Professore Emerito Politecnico di Milano, comitato tecnico scientifico Piano RiGenerazione Scuola
Monica Capo, Portavoce nazionale Teachers For Future Italia
Claudio Cassardo, Ricercatore e professore di meteorologia, clima e fisica dell’atmosfera
Piero De Luca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Sauro-Errico-Pascoli (Napoli)
Lorenzo Fioramonti, Direttore dell’Istituto per la Sostenibilità, Università del Surrey (UK)Carlo Firmani, Dirigente Scolastico Liceo Socrate di Roma, Fondatore Rete Nazionale Scuole Green
Silvestro Greco, Biologo marino, Dirigente di Ricerca presso Stazione Zoologica A. Dohrn
Simone Lanza, Maestro elementare, Pedagogista, Università Milano Bicocca
Adriana Maestro, Libera ricercatrice, Direttora della Scuola per l’Economia Trasformativa (SET)
Roberto Mancini, Professore di Filosofia Teoretica, Università di Macerata, Direttore della Scuola per l’Economia Trasformativa (SET)
Laura Marchetti, Professoressa di Antropologia culturale e di Didattica, Università di Reggio Calabria
Marta Maroglio, Portavoce nazionale Fridays For Future Italia
Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana
Renata Puleo, Maestra, ex dirigente scolastica di Roma, Associazione ALaS
Maria Santarossa, Cofondatrice e referente nazionale Parents for Future Italia
Danilo Selvaggi, Direttore generale della Lipu – BirdLife Italia
Questo appello è stato pubblicato anche da Associazione per la Decrescita
Le diverse nazionalità, riunite sotto il simbolo comune dei Teachers for Future, convergono inevitabilmente in sinergie condivise.
Una di queste, e una delle tante, è quella di aderire a qualche attività condivisa insieme alle proprie classi. Ci si incontra per scambiare preoccupazioni ed esplorare opzioni creative, per migliorare le diverse funzioni del gruppo.
L'obiettivo è comunque quello di aumentare l’impegno nei confronti della trasformazione ecologica e sostenibile dei sistemi educativi. Da questi incontri nasce l'idea di collaborare con le proposte che ogni gruppo avanza.
Un esempio in tal senso è stato il “gemellaggio virtuale” tra TFF Italia e TFF Spagna, svoltosi il 30 maggio 2023, per celebrare la Giornata della Terra, seppur ad un mese di distanza.
Durante la presentazione di alcune idee di Climate Art, ad esempio, è stata avanzata una proposta di collaborazione, con le rispettive classi, da parte di TFF Italia, nella persona di Maria Andreina Parogni, docente all’I.C.Manzi di Roma, alla collega Janet Val Tribouillier, della scuola El Ardal di Madrid. In occasione della Giornata della Terra, gli alunni romani hanno realizzato un eco-bingo, supportati dalla prof.ssa di Spagnolo, Antonietta De Lucia. Nel giorno stabilito, i bambini spagnoli si sono collegati con quelli romani ed hanno giocato a tombola, dopo aver realizzato anch’essi delle cartelle, contenenti termini ambientalisti, da tradurre nelle rispettive lingue durante il gioco: i disegni dei bambini e le loro creazioni come veicolo per collegare Paesi, scuole, lingue, preoccupazioni e domande!
Forse è l'inizio di future collaborazioni, forse è il momento di unirsi per scopi comuni.
In ogni caso, continuiamo ad aggiungere acqua a questo seme, quello dell'impegno nella lotta al cambiamento climatico. Mettendo sul tavolo aspetti comuni e trasversali come la promozione della sostenibilità nell'ambito dell'educazione.
In qualità di Docenti,
In occasione del Climate Clock di oggi, con lo scoccare dei 5 anni restanti per rimediare ai disastri climatici e ambientali, come segnerà anche l'Orologio del Clima presso la sede del Ministero dell'Ambiente a Roma, chiediamo con forza una profonda e seria riflessione sulle conseguenze del cambiamento climatico, che si sommano a quelle delle continue alterazioni del territorio. Comprendiamo che il benessere della nostra società si basa anche sul progresso, ma riteniamo che questo non debba avvenire a danno dell’ambiente e dei relativi ecosistemi, in quanto ciò mette a rischio la possibilità di sopravvivenza dell'umanità stessa, come ci avvertono ormai da anni, inascoltati, i più autorevoli scienziati internazionali (ONU-IPCC).
Siamo consapevoli che industrie, autostrade, ponti e quant’altro costituiscano per voi, nostri amministratori, anche in buona fede, motori di sviluppo. Questa visione ci condurrà, però, sempre più spesso a tragiche emergenze: a chiudere le scuole per la pioggia o per il prossimo caldo record, ad assistere a catastrofi ambientali sempre più frequenti, a contare i danni e, purtroppo i morti.
La catastrofe climatica va fermata.
Come classe politica avete una formidabile occasione per esprimere una visione nuova, alternativa e profonda. La cura del territorio è il primo passo per l'azzeramento delle emissioni di gas serra; non distogliamo risorse di nessun genere, e tanto meno quelle del PNRR, da questo obiettivo vitale, per convogliarle sulle armi o su altri investimenti nel fossile, principale responsabile dei disastri ambientali.
Per una svolta davvero green e non solo a parole.
Noi come docenti ci siamo: per collaborare a tutti i livelli.
Insegniamo a scuola la sostenibilità nell'educazione civica, ma che non siano solo vane parole: attuiamo nei fatti l'articolo 9 della Costituzione Italiana che, da febbraio 2022, ci ammonisce: "la Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni."
Non chiudete le scuole. Curate il territorio. Siate davvero coraggiose e coraggiosi!
Teachers For Future Italia
Sabato 22 luglio 2023 ricorre la Giornata Mondiale dell'Emergenza Climatica: il Climate Clock segnerà simbolicamente che restano meno di 6 anni di tempo all’umanità per ridurre drasticamente le emissioni di combustibili fossili, e, di conseguenza, per contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5 °C.
Alle 18:00 (ora italiana) le persone di tutto il mondo, e noi Teachers for Future con loro, segneranno questo momento con azioni sincronizzate, portando gli orologi dalle zone a impatto climatico alle stanze del potere, chiedendo ai governi e alle aziende di #ActInTime per rispettare la nostra scadenza climatica e mettere in atto le soluzioni reali a livello di sistema di cui abbiamo bisogno.
Le buone notizie? Non è troppo tardi. Siamo ancora in tempo per creare un futuro giusto e vivibile, ma dobbiamo spingere i governi e le aziende ad "agire in tempo".
L'azione di Teachers for Future Italia:
1. Abbiamo scritto un appello ai decisori politici per il Climate Clock 2023.
2. Lanciamo inoltre una campagna a favore dell'attuazione dell'art.9 della Costituzione Italiana, recentemente integrato a tutela dell'ambiente
#attuiamoLarticolo9 #art9perLeFutureGenerazioni
3. Saremo online sui nostri social il 22 luglio 2023 dalle ore 17.45 per seguire lo scoccare dei meno 5 anni (il banner è presente nella nostra homepage dallo scorso anno, in cui partecipammo al Climate Clock 22) e per condividere il materiale che ci invierete: trovate la nostra azione sul sito internazionale https://actionnetwork.org/events/tff-for-act-in-time
4. Chiediamo a tutti di partecipare all'iniziativa internazionale del Climate Clock, con una foto o un video in cui esprimete il vostro impegno, seguendo questo esempio e le seguenti domande:
Quali soluzioni chiederai ai leader mondiali nei prossimi 5 anni?
Scrivi 5 anni al centro della tua mano
Scrivi #ActInTime in basso
Scrivi le tue 5 azioni sulle dita
E tagga sui social:
#ClimateEmergencyDay #ClimateClock #5years #ActInTime #TeachersForFuture #attuiamoLarticolo9 #art9perLeFutureGenerazioni
Come Teachers for Future Italia abbiamo scelto di insegnare e di chiedere di agire sui seguenti 5 punti:
🍀Rinnovabili
🍀Mobilità
🍀Biodiversità
🍀Acqua
🍀Giustizia
-> iscriviti all'evento con pochi click e senza account, QUI !
In coincidenza con i 5 anni rimasti secondo il Climate clock, Teachers For Future Italia lancia la campagna per l'attuazione dell'articolo 9 della Costituzione Italiana, che, da febbraio 2022, è stato integrato a tutela dell'ambiente:
"la Repubblica tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni.".
Insegniamo a scuola la sostenibilità nell'educazione civica, ma chiediamo che non siano solo vane parole: attuiamo nei fatti l'articolo 9 della Costituzione Italiana.
#attuiamoLarticolo9 #art9perLeFutureGenerazioni
Teachers For Future Italia
dummy +39 349 499 0486 (Monica Capo)
dummy teachers.ffita@gmail.com